AUTOFOCUS. 40 ANNI DI IMMAGINI CONDIVISE

Le ricorrenze possono presentare diversi contenuti emozionali, a volte ben delineati e orientati alla soddisfazione, altre volte che conducono a una non celata nostalgia. Fin dalle sue origini la fotografia si è distinta nel raccontare le tappe del cammino umano e del pianeta dove tutti risiediamo, sviluppando entrambi questi sentimenti, nella ritrattistica come nel reportage fotogiornalistico, solo per citare due fra gli esempi più eclatanti. Il Circolo Fotografico Marianese compie 40 anni. Quattro decenni di immagini oltre che di relazioni umane importanti e condivisione di una comune passione. Le tante immagini prodotte dai nostri soci hanno vissuto e convissuto con la profonda evoluzione di quella che oggi chiamiamo “cultura visuale”. Un fenomeno che evolve e si modifica nel tempo per quanto riguarda gli stili, i modelli rappresentativi, le scelte e le ambizioni da comunicare.
Nel progettare l’allestimento per una mostra dedicata ai nostri quaranta anni di attività abbiamo ideato, coadiuvati nella curatela da Marco Sorelli, consulente per la comunicazione d’impresa e titolare della cattedra di Fenomenologia dell’Immagine – corso di Neuroestetica – presso l’Accademia di Belle Arti di Brescia SantaGiulia, una proposta che mettesse proprio in relazione il nostro essere stati interpreti di riflessione e produzione fotografica, promotori di iniziative importanti nel settore, con componenti significative della cultura visuale dal 1984 ad oggi. È nata così una mostra che si muove su due binari fra loro paralleli e sinergici la cui chiave di lettura può essere individuare queste sinergie che sono di ordine tecnico, tematico, espressivo e, appunto, emozionale. La fotografia come testimone di una memoria che è allo stesso tempo individuale, di gruppo e collettiva. Di tutti. “Vincerà” la gratificazione o la nostalgia? Se la mostra ha le qualità che ci siamo auspicati, entrambi i sentimenti saranno presenti e loro stessi dialogheranno con chi saprà passare dall’Osservare, al Ricordare, al Capire.

Spazio Greppi – Piazza Caduti 6 luglio 1944